BLOG: diritto alla fantasticheria

Spesso un blog eredita una missione culturale. Questo l’ha ereditata da Calvino: la frenesia della vita contemporanea non può essere la motivazione per abdicare alla felicità della letteratura. Al contrario, il ritmo frenetico e la riduzione di capacità di attenzione dei lettori sono uno stimolo per affinare l’efficacia della macchina letteraria. Le regole auree della narrativa per il nuovo millennio sono state insegnate da Calvino prima che il Web nascesse, e prima che potesse inondare il mondo con i suoi strumenti dirompenti e le sue piattaforme di socializzazione:leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità, sono le dimensioni in cui si dispiega lo spazio letterario per la contemporaneità. Internet rappresenta laboratorio universale in cui questi principi hanno potuto manifestare la loro forza, e hanno potuto estendere la seduzione della narrativa dove la tradizione paludata della carta e dei volumi aveva suscitato una resistenza o un rigetto aprioristici. Il passaggio dal fragore informativo dei portali, alla concentrazione tematica dei blog, fino all’essenzialità distillata di Twitter, mostra un percorso poco più che decennale della Rete verso la condensazione sempre maggiore dell’espressione, una intensità che raggiunge immediatamente il nuceo del contenuto, senza dispersioni e divagazioni. Ecologia della comunicazione, sostenibilità della narrativa. l’offerta di un universo da popolare con la propria immaginazione (attraverso le immagini) è il gesto, forse, di prodigalità più generoso che si possa compiere in un’epoca sepolta dalle immagini triviali, sempre più stereotipate, che attraversano ogni forma di monitor, dal televisore ai dispositivi mobile, agli schermi rumoreggianti in ogni bar, negli aeroporti, nelle sale d’attesa. Rapido, generoso, eecologico, immaginifico: il mio blog. I giorni, le pagine pubblicate in esso, come fosse un libro digitale, salvano ciò che mi è accaduto, o che ha attirato la mia attenzione (anche solo per un istante), salvano l’indispensabile di ogni storia dalla centrifuga del tempo che manca e della memoria che non riesce più a trattenere nulla. Si dice che i computer possiedano memorie enormi, ma nemmeno un ricordo; gli uomini cominciano a somigliare alle loro macchine. Ma l’immaginazione può supplire a queste mancanze: non si limita a compensare, ma spazia su nuovi mondi possibili, su nuovi modi di leggere e di progettare il mondo in cui viviamo. Basta attivarla con un innesco: scintille che ridestano la fantasia, e permettono di scrollarsi di dosso il già visto, il già sentito, l’opinione corrente e di contrastare le dicerie dei pettegoli, le idee preconfezionate!

immagine-087-12-e1540835268125.jpg