Leonardo d’oggi

“Nessuna galleria d’arte le voleva esporre, mi dicevano: ma che roba è? Non è pittura, non è scultura, si appendono al soffitto come i lampadari…”

 

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“Appesa ad una corda al soffitto di un ambiente, si muoveva lentamente, spinta da qualche corrente d’aria.
Era come una costellazione, come un gruppo di atomi, o, come si potrebbe dire oggi, una stazione spaziale.
Nelle gallerie d’arte nessuno la voleva esporre perché non era né pittura né scultura.
Dopo essere stata appesa per qualche anno nel mio studio di via Ravizza a Milano, andò distrutta in un trasloco.
Dall’osservazione del comportamento di questa prima ed unica macchina aerea, nacquero in seguito le macchine inutili”.

Bruno Munari