«Il mondo come volontà e come rappresentazione»
volontà vorace: il risultato del suo eterno protendersi verso qualcosa
che non giungerà mai a placarla e a soddisfarla, è,
inevitabilmente, il dolore: tutto, nella vita, è dolore,
perché tutto è frutto di una volontà cieca e terribile,
insaziabile e inestinguibile; non esiste gioia alcuna in senso positivo,
poiché ciò che chiamiamo gioia è soltanto una cessazione
temporanea e illusoria del dolore.
soluzione temporanea:gli uomini possano liberarsi dalla stretta del dolore
con la triplice risposta dell’arte,
che distoglie la volontà mediante la contemplazione del bello;
della compassione, che la distoglie mediante la sollecitudine per l’altro;
e dell’ascetismo, fatto di radicale cessazione della volontà…