sosPESI in aria

“Personalmente pensavo che […] sarebbe stato interessante liberare le forme astratte dalla staticità del dipinto e sospenderle in aria […] E così feci: ritagliai queste forme, le progettai in rapporti armonici tra loro, calcolai anche le distanze e le dipinsi dall’altra faccia (quella che nei quadri non si vede mai) in modo diverso così che ruotando nell’aria presentassero combinazioni varie. Le feci leggerissime e usai il filo di seta per favorire la rotazione massima”.

“Queste opere sono da considerare macchine perché fatte di varie parti che si muovono, collegate tra loro […]; inutili perché non producono, come le altre macchine, beni di consumo materiale […]. Alcuni sostenevano che erano utilissime, invece, perché producono beni di consumo spirituale”.DSC_0739 12

Ortigia 02/06/2014 ph EC

“A quei tempi imperava il Novecento italiano con tutti i suoi serissimi maestri […] ed io, con le mie macchine inutili, facevo proprio ridere”.

Bruno Munari